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COMUNICATO STAMPA

Terzo rapporto sui progressi compiuti nella realizzazione di un’area unica dei pagamenti in euro

2 dicembre 2004

Nel terzo rapporto sui progressi compiuti nella realizzazione di un’area unica dei pagamenti in euro, pubblicato oggi, il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) valuta i recenti sviluppi e gli sforzi profusi nel processo di trasformazione dei sistemi di pagamento al dettaglio nazionali, ancora ampiamente frammentati, in un’area unica dei pagamenti in euro. Attraverso quest’ultima si intende assicurare che i cittadini europei possano eseguire pagamenti in tutta l’area dell’euro con un unico conto bancario e un solo insieme di strumenti, in modo altrettanto facile e sicuro che negli attuali sistemi nazionali. Dal punto di vista del cliente, non dovrebbe essere di alcuna rilevanza in che luogo e presso quale istituto di credito dell’area dell’euro è acceso il proprio conto. Secondo l’Eurosistema, il progetto di un’area unica dei pagamenti in euro implica che non dovrà sussistere alcuna differenza tra i pagamenti eseguiti in tutta l’area dell’euro; inoltre, dovranno essere applicate le migliori condizioni di sicurezza ed efficienza oggi offerte dai sistemi nazionali. La creazione di un’infrastruttura paneuropea per un’area unica dei pagamenti in euro accrescerebbe l’efficienza complessiva grazie alle economie di scala.

Nel libro bianco del maggio 2002, le organizzazioni del settore creditizio e 42 banche europee hanno delineato chiaramente una simile concezione del progetto. L’Eurosistema ha accolto con favore il fatto che gli istituti di credito abbiano dato vita, nel giugno 2002, al Consiglio europeo per i pagamenti (European Payments Council, EPA)[1], al fine di portare a termine la realizzazione dell’area unica dei pagamenti in euro entro il 2010. Ciò comporterebbe lo sviluppo di un insieme completo di strumenti a livello paneuropeo per la fine del 2007. A tale proposito, l’Eurosistema raccomanda che detti strumenti vengano offerti alla clientela privata e aziendale quale opzione per i pagamenti nazionali, già nel 2008, senza dovere modificare in quella fase l’infrastruttura nazionale. In tal modo, un’area unica dei pagamenti in euro per i cittadini sarebbe già completata. La migrazione integrale verso soluzioni paneuropee per gli istituti di credito e la loro clientela sarebbe conseguita per la fine del 2010.

La responsabilità di precisare gli obiettivi dell’area unica dei pagamenti in euro ricade evidentemente sull’EPC, mentre spetta alle comunità bancarie nazionali definire e attuare i rispettivi piani di migrazione. L’Eurosistema sostiene appieno l’obiettivo dell’EPC di sviluppare e offrire strumenti di pagamento paneuropei, in primo luogo bonifici, addebiti diretti e carte di debito.

Inoltre, l’Eurosistema invita le comunità bancarie nazionali dell’area dell’euro a:

  • presentare convincenti meccanismi di applicazione delle decisioni dell’EPC a livello nazionale (entro sei mesi dall’adozione di queste ultime da parte dell’EPC),
  • sottoporre all’EPC, nel corso del 2005, un piano di migrazione nazionale per la graduale transizione verso l’area unica dei pagamenti in euro entro la fine del 2010.

La banche nazionali dell’area dell’euro sono pronte a contribuire all’attuazione degli obiettivi fissati per il progetto di un’area unica dei pagamenti in euro nei rispettivi paesi. L’EPC dovrebbe tenere sotto osservazione l’apporto di ciascuna comunità bancaria nazionale al progetto, mentre il Consiglio direttivo intende seguire con regolarità i progressi realizzati.

Il terzo rapporto sui progressi compiuti nella realizzazione di un’area unica dei pagamenti in euro (pubblicato oggi in inglese, cfr. Towards a Single Euro Payments Area – (3rd) Progress report) sarà prossimamente disponibile in altre lingue ufficiali dell’Unione europea.

  1. [1] http://www.europeanpaymentscouncil.org

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